Prima di entrare nel dettaglio e spiegare cosa significa organizzare corsi di formazione Blsd vorrei cominciare con una breve introduzione dell’argomento in questione.
Sono molte le persone che confondono l’arresto cardiaco con l’infarto, o addirittura che lo utilizzano come sinonimo di quest’ultimo. Ritengo, dunque, necessario cominciare col spiegare la differenza tra le due terminologie.
L’infarto è la conseguenza di un’ostruzione che coinvolge le coronarie; solitamente è possibile riconoscerlo per la comparsa di diversi sintomi che permettono alla persona che ne è affetta di chiamare in tempo il soccorso.
L’arresto cardiaco è invece il più delle volte asintomatico, caratteristica che purtroppo non permette di prevenirlo. È fondamentale essere a conoscenza del fatto che l’arresto cardiaco, un’alterazione del ritmo cardiaco, può colpire persone di tutte le età e in qualsiasi momento.
Basti pensare che in Italia le persone colpite da arresto cardiaco sono ben 60 mila ogni anno.
Le probabilità di salvare una persona in arresto cardiaco si riducono drasticamente ogni minuto che passa. Il tasso di sopravvivenza si riduce di gran lunga rispetto ad una persona colpita da un infarto.
Ma cosa bisogna fare in caso di arresto cardiaco?
È importante sapere che per potere ristabilire il normale funzionamento del cuore l’unico strumento utilizzabile è il defibrillatore, un apparecchio in grado di erogare scosse a seconda delle necessità del paziente e di ristabilire un normale ritmo del cuore, che a causa dell’arresto è in stato di fibrillazione ventricolare.
Una volta aver preso coscienza di questo problema così comune in tutto il mondo, occorre muoversi nella corretta direzione e far sì che tale argomento venga diffuso nel più corretto dei modi e con gli strumenti adeguati. Da qui ne deriva la necessità di organizzare corsi BLSD, che offrono la possibilità di formare sia persone sanitarie, che quindi hanno già una base di conoscenza dell’argomento, sia persone che non sono mai entrate in contatto con il mondo della medicina.
La sigla BLSD, se ancora non ne conosceste il significato, sta per Basic Life Support, ovvero una tecnica di primo soccorso che consiste principalmente nella rianimazione cardiopolmonare con l’aggiunta dell’utilizzo del defibrillatore.
Quanto all’organizzazione, considerata la delicatezza dell’argomento, occorre studiare passo per passo ogni dettaglio in maniera accurata per facilitarne la diffusione.
In qualità di training assistant, è stata sempre mia premura quella di assicurarmi di avere controllato questi punti che ora vi elenco:
- Un’aula idonea
- Un istruttore professionale
- Una strumentazione efficiente
Per programmare un corso meticolosamente, occorre prima di tutto far sì che gli spazi possano permettere ai discenti di fare pratica sui manichini. In questo modo il corso si svolgerà anche nei tempi previsti, poiché i discenti verranno esaminati in maniera adeguata.
In secondo luogo, è fondamentale che la strumentazione utilizzata per l’esercitazione pratica sia revisionata periodicamente in modo da essere efficiente al momento del corso.
Il contributo maggiore lo danno, però, gli istruttori. Devono essere persone preparate e in grado di rispondere alle domande dei discenti. Devono saper far chiarezza qualora emergessero dubbi.
Ogni istruttore dovrebbe essere scelto prima di tutto in base alla zona di competenza e in secondo luogo in base alla tipologia dei discenti che parteciperanno al corso.
Come detto in precedenza gli istruttori sono professionisti che, oltre ad essere un supporto per tutta la durata del corso, sono il motivo per cui i discenti riusciranno a loro volta a trasmettere un messaggio rilevante.
Ritengo dunque che gli istruttori siano la chiave per diffondere la consapevolezza negli individui.
Valentina De Vito
Training Assistant